È un’area molto singolare, interessata in epoca postglaciale da un grande crollo di blocchi ciclopici, precipitati dal disfacimento del blocco roccioso della Crepa di Pocol dopo il ritiro del ghiacciaio di fondovalle. Negli ultimi millenni, la marocca si è ricoperta di un bosco misto di conifere e faggio, poco antropizzato e molto umido, con abbondanza di muschi e licheni e popolato da diverse specie di picchi e rapaci. Le grotte sono in realtà i cunicoli presenti sotto l’ammasso di blocchi accavallati uno sull’altro e non sono frutto di vero e proprio carsismo.
Lunghezza: 3.800 m.La valle di Formìn è ammantata da un larici-cembreto vetusto, ricco di acque sorgive e di fauna; verso l’alto, essa si apre nel tavolato calcareo dei Lastoi di Formìn, unico nel suo genere nelle Dolomiti d’Ampezzo per piattezza e vastità, ove la pernice bianca (Lagopus mutus) trova il suo habitat ideale. Scendendo a sud per la panoramica Forcella Ambrizzola, si raggiunge il Lago di Fedèra e l’itinerario precedente per il rientro.
Lunghezza: 12.800 m.Di grande fascino paesaggistico, è il più esteso bacino naturale delle Dolomiti d’Ampezzo ed è caratterizzato dalla mancanza di immissario; viene alimentato da sorgenti sotterranee. Le sue acque sono integre e di grande qualità, testimoniata dalla presenza di rare specie acquatiche, molto delicate e selettive, come il Potamogeton alpinus e il Ranunculus trichophyllus. Il larici-cembreto di Val Negra, quasi mai utilizzato, è fra i più antichi delle Dolomiti; recenti ricerche dendrocronologiche hanno attribuito ad alcuni soggetti vetusti un’età superiore ai 500 anni.
Lunghezza: 9.900 m.Attraversando il bel bosco dei Peronàte, l’itinerario conduce al lago d’Ajal, ameno specchio naturale dalle acque limpide, formato dallo sbarramento di un piccolo cordone morenico; vi è presente il Ranunculus trichophyllus. Poco oltre, sul torrente Costeana si incontra una serie di opere di captazione idroelettrica, una delle quali è la diga di Ciòu del Conte. Volendo evitare quest’ultimo tratto, è possibile tornare dal Lago d’Ajal per il percorso di andata.
Lunghezza: 3.800 m.Di grande fascino paesaggistico, è il più esteso bacino naturale delle Dolomiti d’Ampezzo ed è caratterizzato dalla mancanza di immissario; viene alimentato da sorgenti sotterranee. Le sue acque sono integre e di grande qualità, testimoniata dalla presenza di rare specie acquatiche, molto delicate e selettive, come il Potamogeton alpinus e il Ranunculus trichophyllus. Il larici-cembreto di Val Negra, quasi mai utilizzato, è fra i più antichi delle Dolomiti; recenti ricerche dendrocronologiche hanno attribuito ad alcuni soggetti vetusti un’età superiore ai 500 anni.
Lunghezza: 4.500 m.Il lago d’Ajal è un ameno specchio naturale dalle acque limpide, formato dallo sbarramento di un piccolo cordone morenico; vi è presente il Ranunculus trichophyllus. I boschi di Ajal e Fedèra, a dispetto della loro apparente uniformità, sono disseminati di zone sorgentizie ed umide e di aree di forra con profonde spaccature rocciose, come I Cuaire, siti poco a monte del Lago d’Ajal. Sono aree poco visibili, che conferiscono tuttavia al versante una estrema variabilità di habitat e buone condizioni per la biodiversità.
Lunghezza: 1.500 m.Il Lago di Pianòzes è un piccolo bacino, in parte naturale e in parte frutto di sbarramento, con finalità esclusivamente turistiche; la bontà delle sue acque e delle sue sponde è testimoniata dalla presenza della Persicaria amphibia, rara specie acquatica che ha qui l’unica presenza in Ampezzo. Le peccete basali alla destra orografica del rio Costeana e del Boite sono fra le più fertili e imponenti di Cortina, gestite a basso impatto ed abitate dal gallo cedrone (Tetrao urogallus) e dall’astore (Accipiter gentilis).
Lunghezza: 5.000 m.È una valle quasi completamente boscosa, che si alza dalle faggete del fondovalle fino al limite superiore del bosco, per mille metri di dislivello; è solcata da un torrente perfettamente integro, che si insinua in profonde e spettacolari forre e cataratte. La valle è fra le più selvagge e meno antropizzate di Cortina ed è ricca di fauna e di flora, soprattutto in riferimento alle speciali torbiere della parte bassa della valle; una vera e propria oasi di wilderness nelle Dolomiti d’Ampezzo.
Lunghezza: 15.200 m.Di grande fascino paesaggistico, è il più esteso bacino naturale delle Dolomiti d’Ampezzo ed è caratterizzato dalla mancanza di immissario; viene alimentato da sorgenti sotterranee. Le sue acque sono integre e di grande qualità, testimoniata dalla presenza di rare specie acquatiche, molto delicate e selettive, come il Potamogeton alpinus e il Ranunculus trichophyllus. La torbiera posta a sud del lago è una fra le più ricche e meglio conservate delle Dolomiti d’Ampezzo, con la presenza della minuscola liliacea Tofieldia pusilla
Lunghezza: 14.200 m.Oltre il Ponte di Socol, il Boite scorre libero e copioso per alcuni chilometri fino alle porte di San Vito, autorigenerandosi e creando interessanti ambienti di sponda e saliceti. La parte basale del versante destro orografico è coperta da una fitta foresta mista, con alberi residui di tasso (Taxus baccata), nella quale si nascondono anfratti rocciosi, sui quali nidifica il gufo reale (Bubo bubo), e aree di torbiera ben conservate e ricche di rare specie; si segnalano la Drosera rotundifolia e la Epipactis palustris.
Lunghezza: 3.000 m.Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo
Via Mons. P. Frenademez, 1
I-32043 Cortina d'Ampezzo
Tel. 0436 2206 - Fax 0436 878704
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