Fanes e Col Bechei


Defilata rispetto ai principali flussi turistici e alle visuali panoramiche più conosciute, quest’area montuosa interna delle Dolomiti d’Ampezzo racchiude in sé degli autentici gioielli naturalistici, frutto di una particolare storia geologica e geomorfologica, ma anche di una presenza umana alquanto discreta, che ha permesso il permanere di angoli di natura assolutamente incontaminati. 

Sui teneri sedimenti cretacei de ra Ruoibes alligna il mitico “Bosco de ra Ciòces”, una foresta secolare di abete rosso mai tagliata per mano dell’uomo, con alberi giganteschi e monumentali; nelle aree sorgentizie ad alte erbe cresce la rara Tozzia alpina. I conglomerati presenti nei vasti circhi sommitali del Col Bechei sono i più recenti sedimenti della storia geologica delle Dolomiti; nei medesimi circhi vive attualmente la più consistente popolazione di stambecco (Capra ibex) delle Dolomiti d’Ampezzo. 

La incredibile successione di cascate, cateratte, forre e marmitte che il rio Fanes ha inciso nelle dolomie incassanti del fondovalle costituiscono la più spettacolare emergenza idrologica delle Dolomiti d’Ampezzo; la grande portata idrica del torrente, mai sfruttata per finalità antropiche, conferisce un’aura unica ed irripetibile a tutta la Val di Fanes.

Siti di interesse naturalistico: altopiano carsico di Rudo; praterie sommitali de Ra Lavinòres; colle de Ra Ruoibes – Bosco de ra Ciòces; circhi sommitali del Col Bechéi; forre e cascate della bassa Valle di Fanes.