È una delle montagne più “massicce” delle Dolomiti d’Ampezzo; le tre cime delle Tofane sono le più elevate del Parco e superano i 3200 metri di quota.
Al di sopra di una fragile basamento argilloso, che cinge tutto il massiccio, si ergono alte pareti di Dolomia Principale, che raggiungono la loro migliore espressione con la grandiosa parete sud della Tofana di Ròzes.
Nelle argille basali, sopra il Rifugio Dibona, sono state ritrovate ambre di età triassica, fra le più antiche finora rinvenute al mondo.
Sono ben tre i circhi glaciali ancora occupati da nevai, accanto ai quali sono rimasti scoperti dalla neve dei profondi abissi, ancora inesplorati.
Sulle creste più alte della Tofana cresce l’endemica Saxifraga facchinii, mentre i ripari sottoroccia di Ròzes e Sotecòrdes ospitano una flora rara e specializzata, fra cui l’endemica Moehringia glaucovirens.
Il medesimo versante è una delle migliori aree per lo svernamento della fauna stanziale nelle Dolomiti d’Ampezzo; oltre alle centinaia di camosci si citano il picchio cenerino (Picus canus) e la coturnice (Alectoris graeca), nonché l’aquila reale (Aquila chrisaëtos).
La Val Travenanzes, che delimita il massiccio sul versante nord, è incisa da profonde e inaccessibili forre, nelle quali nidifica il gufo reale (Bubo bubo).
Siti di interesse naturalistico: pendii rupestri di Ròzes e Sotecòrdes; creste sommitali della Tofana de Inze; bassa Val Travenanzes; forre di Travenanzes e Ra Vales de Sote; rupi sopra il Rifugio Dibona – I Rosc; Grotta della Tofana; lariceti del Col Druscié.