La vasta e indisturbata foresta che ricopre il versante ampezzano della Croda da Lago si sviluppa dal piano del faggio e dell’abete bianco, sul fondovalle, fino al limite superiore del bosco, per un dislivello di oltre 1000 metri; i pini cembri della Val Negra e Val di Formin possono superare i 500 anni di età.
L’apparente uniformità del versante è di fatto movimentata da innumerevoli forre e affioramenti rocciosi, che arricchiscono oltremodo la morfologia e la biodiversità del bosco.
Gallo cedrone (Tetrao urogallus) e gallo forcello (Tetrao tetrix) vi trovano un habitat ideale, così come diverse specie di picchi e civette (picchio nero – Dryocopus martius e civetta capogrosso - Aegolius funereus); più specie di rare orchidee, quali la Scarpetta della Madonna (Cypripedium calceolus), Listera cordata e Cephalanthera rubra vi crescono in copia.
Il Lago di Fedèra e le circostanti torbiere sono uno dei gioielli naturalistici delle Dolomiti Ampezzane, con numerosi relitti boreali tipici delle zone umide; uno su tutti il Potamogeton alpinus, specie acquatica in via di estinzione.
Le lastronate delle Rocchette e dei Lastoi di Formin, al pari del Nuvolau, ospitano le cenosi delle vallette nivali, con la pernice bianca (Lagopus mutus) e delle alte creste, ove spicca la presenza della rara Crepis terglouensis.
Siti di interesse naturalistico: lago di Fedèra e torbiere circostanti; abieti-faggeti e torbiere della bassa Val d’Ortié; forre de I Cuaire, Bèche d’Ajal e Beguzèra; larici-cembreti di Pénes de Formin; larici-cembreti di Coljarinéi – Sonforcia.