Seppure addossati alla strada statale, sono laghetti di estrema naturalità, derivanti da una frana postglaciale. Essendo di recente formazione, non hanno ancora sviluppato una cintura di vegetazione perilacustre; molto interessanti dal punto di vista paesaggistico, meritano una visita, attuabile deviando brevemente dal tracciato della ex-ferrovia.
Lunghezza: 1.200 m.Al pari di quelle di Rufiédo, le sorgenti del Felizon sono di natura carsica, originate da un potente getto che prorompe dalla roccia; le acque di fusione del nevaio della Cresta Bianca, che un tempo defluivano in Val Pra del Vecia verso la Rienza, sono state “catturate” dal Felizon e, seguendo un percorso sotterraneo, hanno deviato verso il vallone del Forame. Il sentiero di accesso alle Punte del Forame costituisce una valido approccio, non del tutto agevole, a questo sito di selvaggia bellezza.
Lunghezza: 4.000 m.La piana su cui sorge il valico di Cimabanche è frutto dell’incontro a fondovalle fra due opposte conoidi alluvionali, provenienti dal Cristallo e dalla Croda Rossa. Un rado bosco di pino silvestre, ricco di orchidee, ha colonizzato nel tempo i detriti della piana; verso la Val Pra del Vecia, ancora oggi tributaria della Rienza, si può percorrere una breve e comoda passeggiata ad anello.
Lunghezza: 1.000 m.Al pari di Son Pòuses, la rupe di Podestagno gode di una buona posizione per il controllo sulle vie di comunicazione fra le valli del Boite, del Felizon e di Fanes, ma il suo insediamento vanta un’origine molto più antica. Recenti indagini archeologiche documentano un’occupazione preromana del sito, sul quale diversi potentati si sono succeduti ed hanno mantenuto nel tempo un maniero, destinato al controllo e alla difesa della Valle di Ampezzo. Il percorso di accesso segue in parte l’antica Strada di Alemagna, che ne risale gli erti fianchi.
Lunghezza: 3.000 m.Un tempo sospesa sulla valle del Felizon e tributaria della Rienza, la val Padeon, assieme al Felizon stesso, è stata “catturata” dal Boite in epoca postglaciale; il Rio Bosco ne ha inciso il dislivello basale formandovi una profonda forra. È una delle valli ampezzane più interne ed è ricoperta da una foresta ben conservata di pino cembro e larice, habitat di diverse specie di galliformi, picchi e rapaci notturni.
Lunghezza: 7.600 m.I soleggiati versanti posti alla base del Pomagagnon sono caratterizzati da radi e luminosi boschi di pino silvestre e larice; l’area di Mietres è quella ove nella conca, prima dell’abbandono e della riconquista del bosco, i prati da sfalcio si spingevano più in quota. L’area è ancora oggi aperta, panoramica e ricca di tutta la flora e la fauna che amano gli orli boschivi e gli ambienti di margine.
Lunghezza: 4.000 m.E’ una valle tipicamente glaciale ed è interessata, come tutte le valli sul versante nord del Cristallo, da profonde fratture (faglie), che comportano una spiccata friabilità della roccia e trasporto solido di grandi quantità di detrito ("debris flow") durante i temporali estivi. Le guglie e le torri di Popéna, dalle forme più varie e spettacolari, sono una delle peculiarità geomorfologiche della valle.
Lunghezza: 7.000 m.Come indica il toponimo, si tratta di un colle utilizzato un tempo come osservatorio, attualmente considerato un punto panoramico di prim’ordine. Un bel sentiero di guerra ne risale i fianchi meridionali; un tempo proseguiva fino al Passo del Cristallo, ma ora termina presso il colle, dalle cui praterie si gode una vista a 180 gradi sulla conca di Cortina e sulla Valle d’Ansiei, fino a Misurina; è anche un punto privilegiato di osservazione dell’aquila reale e dei camosci.
Lunghezza: 2.100 m.Forse uno dei lariceti più fotografati delle Alpi, perfetto nella regolarità dei suoi fusti di solo larice e nella pulizia del sottobosco. Paesaggisticamente spettacolare, è un bosco manipolato nella sua evoluzione, mantenuto nelle condizioni attuali da un costante e continuo pascolamento bovino del sottobosco; il suo destino naturale è quello di essere sostituito nel tempo da un bosco misto di abete e pino cembro, che solo un costante intervento umano potrà rallentare.
Lunghezza: 3.600 m.I pendii esposti al sole che cingono il fondovalle ampezzano verso nord-est sono ripidi prati un tempo falciati, localmente denominati "pales", alternati a bancate rocciose. Molto ricchi di flora, essi cosituiscono ottimo habitat per lo svernamento di diverse specie animali ed anche sito di riproduzione per la rara e vulnerabile coturnice (Alectoris graeca). La loro posizione è eccezionalmente panoramica e sono visitabili lungo un erto e sicuro sentiero.
Lunghezza: 7.900 m.Il versante sud del Pomagagnon, riparato dai venti da nord ed esposto a meridione verso la conca ampezzana, è uno dei più caldi della valle; favorita zona di svernamento per decine di specie che qui trovano riparo, è coperta nella parte basale da una rada pineta, ricca di sottobosco a ericacee e di orchidee. Vaste mughete colonizzano a fatica le colate detritiche che scendono dalle friabili pareti soprastanti; la posizione rende l’area particolarmente favorevole alle passeggiate di mezza stagione.
Lunghezza: 5.500 m.Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo
Via Mons. P. Frenademez, 1
I-32043 Cortina d'Ampezzo
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