Il Parco in generale

Flora e vegetazione - Terza parte


Gli ambienti rocciosi sono presenti in molte forme spettacolari, ma al di là delle grandi pareti e delle guglie dolomitiche più fotografate, gli ambiti più interessanti per la flora sono le pareti riparate ed esposte a meridione (Col dei Bòs, Ròzes) e le forre (canyons di Travenanzes, Fanes, Felizón); le pareti sono rimaste in parte libere dai ghiacciai quaternari ed ospitano una flora relitta di grande valore biogeografico (vedi scheda sugli endemismi). Altri ambienti rupestri assai particolari sono gli altopiani calcarei di tipo carsico (Fòses e Rudo) che si estendono a nord di Cortina, nonché i ripari sottoroccia (Sotecòrdes, Colfiédo), spesso presenti alla base delle pareti. Sui primi vegeta il semprevivo delle Dolomiti, (Sempervivum dolomiticum) fiore endemico assunto come simbolo dell’area protetta; i “landri” riparati sono invece eccezionali ambienti di rifugio e svernamento della fauna stanziale, nonché habitat di una flora molto specializzata, come la lappolina incurvata (Lappula deflexa) e l’iberidella minore (Hymenolobus pauciflorus).

Le zone umide assumono assoluto rilievo nel panorama della diversità ambientale ampezzana, a tutte le quote, e sono motivo di grande interesse naturalistico. Le torbiere di Fòses e Falzarego conservano da sole almeno cinque specie minacciate di estinzione a livello nazionale fra le quali la cinquefoglia di palude (Potentilla palustris). Al limite superiore della vegetazione troviamo altre particolari zone umide, denominate “alluvioni dei torrenti glaciali”, regno di specie boreali relitte, tra cui citiamo la tajola minore (Tofieldia pusilla) e il giunco artico (Juncus arcticus); sono ambienti molto vulnerabili, anche ai cambiamenti climatici, monitorati con particolare attenzione. I numerosi stagni che punteggiano il fondovalle e il reticolo idrografico che si sviluppa nella conca formano un sistema articolato e ricco di biodiversità, in buono stato di conservazione; specie rare presenti in questi ambienti sono le utricularie carnivore (Utricularia australis, U. stygia) e il coltellaccio minore (Sparganium minimum).